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Lo stabilimento in cui opera questa infaticabile imprenditrice con la sua società, ANTICHE MANIFATTURE PROCOLI s r1, è ubicato in Via del Monte di Massa (al Km. 21,500 della Salaria) e l'insediamento industriale sorge, nella campagna metropolitana, in fondo a una strada bianca, imbrecciata, che sa già di antico come pure le importanti strutture dell'opificio e i pacchi confezionati dei tradizionali mattoni accatastati sui piazzali della fornace dove il visitatore di questo complesso produttivo li trova nel suo procedere alla riscoperta di emozioni dimenticate.
Questo sapore di antico, però, non insinui dubbi sulla funzionalità degli impianti - di cui è giustamente orgogliosa Maddalena Procoli che ha impresso nuovo slancio alla storica azienda famigliare - perché lei personalmente ne cura l'efficienza nei singoli reparti, dalla 'formazione' all’"essiccazione”, dal forno Hoffrmann alla selezione dei prodotti e a quello della loro confezione; superfluo aggiungere che l'impegno di questa attiva imprenditrice viene particolarmente profuso nell'opera di promozione finalizzata ad allargare l'impiego dei mattoni romani, sia del tipo 'a macchina' che di quello 'a mano', tanto nelle opere semplici quanto in quelle di grande prestigio, ridestando negli ambienti culturali qualificati una sensibilità talora sopita verso il fascino di questo nobile vetusto laterizio che può sfidare il tempo.
Ma ai giorni nostri come rinasce l'interesse per il tradizionale mattone romano? Rivediamone la storia.
La terracotta, già in auge presso gli Etruschi nel vasellame, sculture, edificazioni, trova imponente applicazione coi Romani che con essa diffondono la civiltà del mattone e della tegola in vasti territori, nella Penisola e oltre, al Sud, a Oriente e a Settentrione, fino alla Britannia raggiunta con ciclopiche opere murarie, acquedotti, anfiteatri, templi e sontuose ville patrizie.
La cura posta nella produzione dei manufatti d'argilla, essiccati al sole, poi cotti in fornaci a pozzo dai maestri romani, si affina nel tempo sì da generare un mattone che, inalterabile, sfida i millenni; lo testimoniano quelle opere grandiose, oggi ancora più suggestive per la stratificazione in esse dei secoli che ne esaltano la maestosità.
In epoche relativamente recenti proprio il mattone ha trovato largo impiego edile in Roma dove una successione di eventi lo ha richiesto, sia per l'ampliamento della città dopo l'Unità d'Italia e dopo la Grande Guerra, sia per la ricostruzione seguita alle distruzioni della seconda Guerra Mondiale.
Nell'ultimo ventennio, però, molti ostacoli di varia natura (crisi edilizia, pastoie burocratiche, condizionamenti economico-sindacali, limitazioni pseudo-ambientaliste) hanno praticamente determinato la scomparsa di numerosi fornaci locali alla cui produzione ha tentato di sopperire quella in arrivo da altre Provincie limitrofe, pur se di tipologia spesso diversa per aspetto e dimensioni dei laterizi importati.
Di recente, dopo lo sblocco pretorile seguito ad un lungo sequestro nel '92 delle cave d'argilla del Circondario di Roma, solo la fornace Procoli ha riavviato la produzione dei mattoni romani tradizionali nella fiducia quasi palpabile del maturarsi ormai di nuova attenzione per le poderose opere del passato, da ristrutturare, e della consapevolezza che anche la moderna dimora umana trae un elevato comfort dall'impiego del mattone romano che, nello stesso elemento, assomma tanti requisiti pregevoli.
Affinché le caratteristiche di questi mattoni romani prodotti nella fornace Procoli siano garantite nel tempo, viene periodicamente testata in laboratori ufficiali la loro resistenza alle sollecitazioni per compressione, flessione, usura e gelività; i risultati, sempre eccellenti, delle analisi compiute vengono forniti dall'Azienda a tecnici e utilizzatori, interessati a conoscerli, per estenderne sempre più l'impiego che soddisfa già le esigenze del restauro di beni culturali, della ristrutturazione di ville e casali, della nuova costruzione di abitazioni moderne di cui si vuole esaltare il comfort, della realizzazione di viali e piazze, così più caldi nel colore e tanto duraturi negli anni.
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