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25/10/01
Anche in camera da letto lo stile si rinnova, e abitudini cambiano.
La casa ha subito negli ultimi anni profondi cambiamenti, non solo nell’estetica, ma nella funzione stessa di alcuni ambienti. Condizionati dalle dimensioni abitative molti luoghi abituali si trasformano: la cucina, ad esempio, viene delegata nel cosiddetto “angolo cottura”. Viceversa diventa tinello assume le sembianze di un laboratorio con dimensioni ed accessori degni della ristorazione. La sala da pranzo è pressoché scomparsa e si fonde con altri ambienti ed anche quel piccolo nido di intimità rappresentato dalla camera da letto è stato, per così dire, violato.
La composizione classica “letto-comodini-armadio” è spesso solo una ingombrante eredità del passato. Nella stanza più ovattata si affacciano cabine armadio, bagni di servizio e, nella piena disponibilità, anche soluzioni estrose trovano spazio ad attrezzi ginnici, librerie, impianti audio e video da far invidia ad un soggiorno.
Tuttavia il protagonista principale è sempre lui: il letto.

Ulisse ne volle uno scolpito direttamente dal tronco di un ulivo e Penelope, si sa, faticò non poco per tenerlo in serbo al nostro eroe. Nel corso dei secoli, da semplice giaciglio si è via via cimentato in forme più complesse sino a svettare come un trono dalle linee barocche degne di un Bernini. La schiena degli umani ha conosciuto di tutto: la lana, il crine, le molle, le tavole e, recentemente, persino l’acqua, l’aria compressa ed il poliuretano espanso.
Rigidi o fluttuanti, di forme classiche o bizzarre, comunque sia il letto della stanza “matrimoniale”, nel nostro Paese, riesce a restare unito anche tra mille difficoltà coniugali, eventualmente si cambia stanza! Si perché, a differenza degli anglosassoni, agli italiani piace dormire, leggere, amoreggiare o bisticciare in un grande letto.

Risolto il problema dimensioni, il talamo può avere rivestimenti e strutture diverse: dalla stoffa al legno, dal ferro battuto all’alcantara. Fa corpo a se o è integrato con appoggi, cassetti e, soprattutto, con la testata che ne determina lo stile ed influenza non poco l’ambiente circostante. La tinta delle pareti, tanto per cominciare, è una continuità dello stile rappresentato dalla testata, sia che vada a contrasto o ne rispetti la dominante.
Un primordiale studio individua nelle tonalità pastello lo sviluppo del colore alle pareti per la zona notte, ma qui entriamo in una sfera molto soggettiva, condizionata da innumerevoli varianti che sarebbe impossibili elencare così come la scelta delle luci, in genere soffuse e discrete, possono avere notevoli combinazioni.
Ma la storia e l’estetica di un letto ha un grande comprimario: il corredo. Anche su questo punto si è chiusa, forse, un’era. Molte aziende oggi non si limitano alla struttura ma il prodotto è presentato ed offerto insieme al suo coordinato: cuscini, federe e lenzuola, plaid piumoni ed altro ancora. E la trapunta di famiglia? il lenzuolo ricamato? nella migliore delle ipotesi rimane, come si addice ad un cimelio, nel fondo dell’armadio.
Il letto moderno è qualcosa di più, non tanto nella forma, infinita e svariata, quanto nella capacità di attrarre attorno a se oggetti più disparati: quasi fossimo in un fortino assediato si avvicinano vassoi e mensole per la colazione, per la lettura, per il televisore e ormai anche per il computer . Già quest’ultimo ci segue ormai anche qui, nella luce ovattata della notte, dove digitiamo una relazione o “navighiamo” alla ricerca di uno spunto per chiudere la giornata.

Ma la tecnologia, dorme con noi già da molto; chi ricorda il vecchio ticchettio dell’orologio posto sul comò e, peggio ancora, il suo infernale rumore per annunciarci la sveglia ? Ben pochi riteniamo! L’orologio – radio – sveglia è ormai un simulacro che ci rinnova da tempo il risveglio ed anche, per gli appassionati della radio, la buonanotte. Sempre più sofisticati, programmabili, luninescenti, questi oggetti possono restare discreti nel blocco compatto del letto o mettersi in mostra grazie alla personalità del design.

Già perché oggi la stanza da letto si mostra, si fa visitare agli ospiti della casa e quindi le ragioni dell’estetica diventano dominanti. Come ogni altro luogo, anche questa stanza parla del carattere di chi vi abita. Immaginate, ad esempio, un letto tondo posto al centro della stanza, pieno di cuscini e fiocchi. Oppure pensate ad un baldacchino o una struttura che vi solleva da terra di appena diedi centimetri magari dalle linee giapponesi. Di sicuro riceveremo sensazioni opposte a secondo del caso, rivelatrici del carattere della persona e, forse, più sincere di quanto appena visto passando per il soggiorno.
Se è vero quindi che l’accoglienza si misura a tavola, il letto è quell’oggetto di casa che forse ci somiglia di più.







   

   

   
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